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Friday 29 March 2024

Incordatura

Le corde

L'incordatura è di fondamentale importanza per il giocatore di tennis, allo stesso modo del telaio, se non di più. Infatti la racchetta rappresenta l'unione dei due elementi: telaio+corda.
Rifacendoci ai motori, le corde sono importanti come lo sono le gomme per le auto della Formula Uno. Un motore potentissimo e perfetto, elettronica all'avanguardia, ottima aerodinamicità della carrozzeria, alla fine sono le gomme che toccano l'asfalto. Quindi se la scelta è sbagliata, non solo il pilota non riuscirebbe a sfruttare appieno le caratteristiche della monoposto, ma non può nemmeno esprimere il proprio potenziale.

La scelta delle corde, visto il grande assortimento di cui il mercato dispone, non è proprio immediata. Oltre a considerare fattori in comune con quelli della scelta del telaio, ci sono anche altri aspetti, nonchè quelli legati a far risaltare le prestazioni del telaio utilizzato ed anche in maniera influente il proprio portafoglio. Per prima cosa analizziamo i tipi di corda in commercio.

I tipi di corda sono: budello naturale, sintetico, ibrido (un misto dei primi due). Queste sono le categorie principali. Le corde sintetiche sono presenti in varie tecniche di costruzione: monofilamento, avvolgimento, multifilamento.

Le corde sintetiche costano meno di quelle in budello, poichè quest'ultime richiedono una procedura di lavorazione più lunga e più costosa.

Bisogna dunque utilizzare il tipo di corda adatto al proprio stile di gioco.

Osservando il comportamento dei giocatori agonisti, si capisce ancora di più l'importanza dell'incordatura: controllano sempre che la tensione non cambi, anche solo di pochi etti. E poi variano la tensione ed il tipo di corda a seconda della superficie in cui giocano (anche se questo non è pratica comune di tutti i professionisti).

La potenza, il controllo, le rotazioni, sono condizionati dall'uso di una corda o un'altra, nonché il tipo di telaio su cui sarà montata. Tuttavia ogni tipo di corda presenta più di una caratteristica, ma in genere fra queste, i costruttori tendono a far prevalere sempre di più una di queste: o la potenza, o il controllo, o la resistenza.

Cerchiamo di analizzare alcuni degli aspetti:

  • si cerca potenza nei colpi? Allora ci vuole una corda con un calibro sottile o medio, che sia molto elastica, tensioni basse. Così la corda si comporterà come una fionda, e permetterà alla palla di uscire velocemente dal piatto-corde. In questo caso si perderà qualcosa in termini di controllo dei colpi.
  • se invece si cerca il controllo (per esempio perchè il telaio spinge bene e si ha una buona forza nel braccio-racchetta), serve una corda con una tensione elevata e che mantenga la tensione d'incordatura.
  • se si gioca molto con le rotazioni, serve una corda resistente poiché è più facile romperle subito. Quindi si ha bisogno di un calibro maggiore, e comunque si perderà in sensibilità. Per chi soffre del "gomito del tennista" la raccomandazione è: niente calibri eccessivamente grossi (vanno bene 1.25 mm oppure 1.30 mm), che aiutino nella spinta e nel confort.
  • le corde più sottili danno più potenza e sensibilità, mentre quelle più spesse offrono più controllo e rotazioni.
  • A volte il calibro può essere determinante. Provare lo stesso tipo di corda ma con un calibro differente.

Tutte le corde in genere perdono un po' di tensione all'inizio dell'utilizzo, e ci sono quelle che via via la perdono più di altre. Considerare anche la tensione massima consigliata dalla casa produttrice delle corde e del telaio.

Ricordarsi che le corde che non si rompono mai perdono le proprie caratteristiche e difficilmente saranno controllabili.

Lo stesso discorso vale per le corde con cui non si gioca mai. Un ultima cosa: è bene utilizzare un antivibratore sotto l'ultima corda orizzontale, al centro del piatto-corde. Così si riduranno drasticamente le vibrazioni delle corde che sono dannose per il polso ed il gomito, per non parlare delle vibrazioni del telaio sono ancora più dannose.
Quando il telaio è usurato ed inizia a produrre queste fastidiose vibrazioni, cambiarlo assolutamente. Tenere in mente che non è detto che la racchetta vibri in modo molto sentito. Ma se il proprio incordatore non ha fatto un buon lavoro, l'antivibratore è veramente d'obbligo.

Solo per fare un esempio, e dopo aver considerato quanto detto, nonché tenendo conto del telaio che si utilizza, chi cerca potenza nei colpi userà una tensione di 23-24 kg, oppure 24 kg per quelle verticali e 23 kg per le corde orizzontali. Chi cerca il controllo invece, magari opterà per una tensione di 26/25 kg o 27/26 kg oppure di più se possiede molta forza nel braccio-racchetta (Pete Sampras ad esempio, incorda la propria racchetta a 33 kg). L'ultima cosa essenziale: l'incordatore giusto. E si perché basta che questi sbaglia la tensione, un nodo, lo schema di incordatura proposto dalla casa, a risentirne sarà il gioco del tennista.

Ma quando bisogna cambiare la corda? La prima opzione è per come il giocatore sente la racchetta. Se prima si comportava in un modo e dopo in un altro, allora bisogna rifare l'incordatura.
Se si è un tennista di buon livello e che gioca tutti i giorni o con discreta frequenza, una volta ogni 2-4 settimane oppure 8-10. Se non si è un agonista possono passare anche 2-3 mesi. Se poi si gioca solo una stagione all'anno cambiare le corde appunto prima di ogni stagione.

Ricordarsi di differenziare la tensione delle corde verticali di 1 kg rispetto a quelle orizzontali. Questo per evitare deformazioni del telaio.

E ricordare al proprio incordatore di fiducia (qualora si dimentichi) che la stessa corda su un telaio più grande, a parità del numero di corde verticali, richiede una tensione più elevata rispetto all'ovale più piccolo.

In definitiva, per trovare la corda giusta bisogna fare delle prove. Analizzare il tipo di corda+calibro+tensione+costruzione.

Analizziamo ora la tecnica di costruzione delle corde naturali, rifacendoci alla storia della società francese Babolat, leader nella costruzione di corde naturali in passato, ed attualmente tecnologicamente avanzata anche nelle corde sintetiche ed altre attrezzature per il tennis (comprese le racchette).

Più sotto anche una breve descrizione delle corde sintetiche.

Le case più famose di corde sintetiche (e naturali) effettuano ricerche avanzate e controlli di produzione delle corde. Quindi è praticamente impossibile incappare in un prodotto di scarsa qualità.

Corde naturali

La società Babolat, con sede a Lione (Francia), già dal 1500 fabbricava corde utilizzate per gli strumenti musicali. Nel 1875, un maggiore inglese chiese la fabbricazione di corde di lunghezza particolare, che poi si seppe furono utilizzate per racchette da tennis. Da allora iniziarono a dare il via alla costruzione di corde naturali, conquistando (meritatamente) il commercio mondiale. Successivamente la casa iniziò a produrre anche corde sintetiche con sistemi di ricerca all'avanguardia (del resto come fanno anche altre case produttrici).
Le corde naturali sono costituite da budello di bovino, ovvero dall'intestino tenue di bovino. L'intestino è tagliato a striscie, si utilizza solo una parte di queste striscie e ne occorrono da 16 a 18 (a seconda del calibro). In totale sono necessari due o tre intestini di bovino. Le striscie sono assemblate e sottoposte ad un processo di salatura, prima di restare sei settimane in una stanza fredda. Ulteriori dieci bagni nell'arco di 24 ore, ne aumentano l'elasticità e la resistenza. Dopo torsione ed essiccazione formano un'unica corda. Questa ancora non è pronta, c'è bisogno di eliminare tutte le malformazioni per garantire un calibro uniforme su tutta la corda. Poi la corda è sottoposta a trattazioni speciale, come l'all season, che la protegge dall'umidità. Infine viene confezionata ed è pronta per il mercato.

Corde sintetiche

Le corde sintetiche utilizzano un differente procedimento di costruzione a seconda della tipologia:

  • monofilamento: questo corde sono alla base in termini di qualità e tecnologia applicata. Sono strutturate secondo un solo filamento, solitamente di poliestere o poliammide. Questo tipo di corda, vista la bassa qualità di costruzione, non mantiene a lungo la tensione d'incordatura. Tuttavia alcuni giocatori ATP utilizzano questo tipo di corda poiché essi la rompono dopo poche ore di gioco e quindi ciò gli permette di non curare la qualità e di non preoccuparsi se essa perde le caratteristiche dopo poche ore di gioco, tanto la rompono prima che succeda.
  • avvolgimento: i tipi di avvolgimento possono essere, semplice, doppio o strutturato. L'avvolgimento semplice è fatto di una struttura con un'anima centrale monofilo o multifilamento, ricoperta a sua volta di tanti filamenti.  L'avvolgimento doppio ha alla base quello semplice, aggiungendo un'ulteriore copertura di filamenti in senso contrapposti. L'avvolgimento strutturato prevede in genere l'impiego di un'anima centrale monofilo o multifilo ricoperta da strutture differenti (e anche di materiali diversi). Le corde di tipo avvolgimento sono di gran lunga superiori alle monofilamento.
  • multifilamento: tra le corde sintetiche rappresentano il top della qualità. La loro struttura è basata sull'intreccio di tanti filamenti. Successivamente sono ricoperti da una guaina differente a seconda dell'utilizzo pratico del giocatore (maggior durata, sensibilità elevata, ecc). Questo tipo di corda è quello che più si avvicina al budello, abbassando i costi di acquisto. Comunque i prezzi sono già comunque alti, perchè tra i sintetici è quella di maggiore qualità.
     

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